Monte Cornetto

Emozione unica

Realizzare un sogno, raggiungere una méta, arrivare sulla cima. Modi di dire, che spesso usiamo nella vita di tutti i giorni.

“Forse non è la felicità ciò che voglio
Ma il percorso per raggiungerla
Un alpinista che non vorrà quella vetta
Ma solo il rischio di cadere giù”

Sono i versi di una canzone dei Fast Animals and Slow Kids che tanto amo.

Ho un amico che ha un’energia pazzesca e mercoledì mi ha aiutato a realizzare tutto questo. E’ stata una serata magica, meravigliosa, le cui emozioni ancora mi accompagnano. Rudy lavora in acciaieria e fa i turni. Finito il turno della mattina siamo partiti da casa alle 17 per arrivare alle 18.30 al passo di Pian delle Fugazze, nei pressi dell’Ossario del Monte Pasubio. Siamo nel cuore delle Piccole Dolomiti, comprensorio di cime che da sempre accompagna il mio orizzonte verso nord-ovest. Dalla pianura, guardando verso le montagne, dal valico di Pian delle Fugazze si alza sulla destra il gruppo del Monte Pasubio (con la sua mitica strada delle 52 gallerie e teatro di uno degli scontri più violenti della Prima Guerra Mondiale). Sulla sinistra pungono il cielo una serie di cime frastagliate. La prima da destra, la più alta, la più dominante, è il Monte Cornetto. Ho sognato infinite volte di essere lassù, ho immaginato più volte il paesaggio che avrei potuto osservare. Non c’ero mai andato.

io e Rudy all’inizio dell’ escursione

Lasciata l’auto al Pian delle Fugazze abbiamo intrapreso la strada (non transitabile dalle auto) che porta al Rifugio Campogrosso, per lasciarla subito dopo e intraprendere un meraviglioso sentiero che sale nel bosco. La salita è severa ma non cattiva. Richiede di trovare il ritmo di camminata. Non c’è tempo per il “riscaldamento”, si sale e basta. Rudy, che frequenta le montagne molto più di me, ha un buon passo: gli chiedo di rallentare un pò. Volevo conservare un margine di energie perché non avendo mai effettuato quella escursione non avevo chiaro quanta fatica avrebbe richiesto.

Poco prima della cima, quando il sentiero esce dal bosco e inizia ad aprirsi a paesaggi incantevoli, la prima grande emozione. Un momento indimenticabile che queste foto e video possono solo parzialmente riportare. Nel salutare due ragazzi che scendevano ci siamo accorti che da un piccolo sperone dietro di noi stava spuntando un camoscio. Ci siamo guardati e siamo ammutoliti. Il camoscio si è issato sulla cima dello sperone e ha cominciato ad osservare ciò che lo circondava come una vedetta. “Il padrone qui sono io, voi qui siete degli ospiti”, sembrava suggerirci col movimento del suo capo. Sono stati minuti immensi, il cuore mi batteva nel petto fortissimo pur restando completamente immobile. Un silenzio spesso ci circondava, il sole iniziava a tramontare, le montagne intorno a noi facevano da cornice imperiosa. Emozione unica, indescrivibile, potentissima. Parte di quel “percorso per raggiungerla” che è felicità.

Quando il camoscio ha lasciato la sua posizione di vedetta per zampettare via tra le rocce, abbiamo proseguito per l’ultimo tratto di salita, che dal versante che abbiamo affrontato noi presenta qualche passaggio impegnativo, ma non tanto quanto quello dall’altro versante, quello che abbiamo affrontato in discesa, verso la strada dei Re. Niente di impossibile o che richiede l’imbragatura, ma neanche passaggi da “passeggiatina della domenica” da affrontare in modo disinvolto e senza la dovuta attenzione e capacità.

Abbiamo raggiunto la cima pochi minuti prima del tramonto, dopo quasi due ore di camminata. Che emozione, che gioia!!! Rudy, sulla cima, ha trovato una conoscente con cui condivide la passione della montagna. Che bello vedere la loro sorpresa nel ritrovarsi in un luogo così amèno e speciale!

Dopo pochi minuti, quando il sole ha deciso di lasciare la coltre di nubi prima di tuffarsi dietro l’orizzonte delle montagne, pennellando il cielo di riflessi e colori unici, ci siamo ritrovati soli in quel luogo magnifico. Il programma di Rudy era proprio quello, gustarsi il tramonto dalla cima del Monte Cornetto. Che meraviglia, che regalo, emozione unica!!! Davvero mi trovo a ripetere le solite parole senza poter esprimere pienamente la felicità e solennità di quel momento. Aggiungo quindi le foto e i video con il rischio che condividendo momenti così singolari non è detto che si riesca a trasmetterne il valore, proprio perché hanno la loro magia che per ciascuno di noi ha un sapore proprio, unico. Per me speciale. Grazie Rudy !